Dall’Himalaya alle Alpi: Trekking in Piemonte

Mangiare curry indiano in un rifugio alpino in un trekking in piemonte è un emozione senza prezzo.  Come del resto meravigliosa è la sensazione di svegliarsi la mattina con una famiglia di stambecchi. Con tanto di lite tra fratelli che si scornano e il papà che li rimbrotta con le sue lunghe corna. La montagna, vista dal punto di vista della simpaticissima coppia indiana con cui ho condiviso questi tre giorni, è del tutto nuova. I sassi diventano ostacoli insormontabili e anche le salite più banali diventano vere sfide. Il tempo si dilata e i mirtilli e i lamponi che offre il parco dell’Orsiera Rocciavrè sono cibo che sfama e non un semplice vezzo. Del resto, le tempistiche non erano prevedibili viste le difficoltà dei miei comunque impareggiabili compagni di trekking. E’ bello che abbiano scelto le alpi invece che Roma o Venezia. E non credo si scorderanno facilmente sia le fatiche, ma anche e forse soprattutto, il tramonto dai 2600 metri della Madonna degli Angeli e il fuoco accogliente del bivacco Laus.

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2 commenti su “Dall’Himalaya alle Alpi: Trekking in Piemonte”

  1. Décidément Roby réussit à relier les continents et les cultures à une période où au contraire beaucoup cherchent à les séparer. Dans la splendeur des paysages de montagnes, on ne peut que ressentir la sérénité hindouiste et les chakras énergétiques qui permettent de surmonter les efforts auxquels la montagne les confronte mais aussi d’accueillir et apprécier la beauté époustouflante des paysages tibétains lorsque l’on aperçoit le bouquetin sur le toit du monde… les photos sont superbes et transmettent une véritable sensation de bien-être…il n’y a plus qu’à y aller … !

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  2. Rimpiango un po’ di non aver voluto partecipare a questo trekking etnico. E’ stato bello accogliere Puja e Karthik in un’animatissima piazza del Conte Rosso ad Avigliana, in piene danze boogie, anziché in un ben più caotico centro di Torino, e iniziarli ai sapori nostrani e ai variegati nomi dei formaggi piemontesi, che competono di gran lunga con il paneer di Bangalore 🙂

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