Incessante Meraviglia Alpina

L’esplorazione del Parco Orsiera Rocciavrè sembra non avere mai fine. Questa volta con un trekking solitario: dalla Valle di Susa, sopra Villarfocchiardo al Colle del Vento, passando per Rifugio Amprimo e Pian dell’Orso. Solitario non è l’aggettivo corretto visto che, orsi a parte, sono stato in piacevole compagnia di uccellini, lepri, marmotte e 5 placidi stambecchi.

Le alpi, dopo tutti questi anni di escursionismo continuano incredibilmente a  stupirmi, a meravigliarmi. Meraviglia è la sensazione cui mi tocca confrontarmi la maggior parte delle volte che decido di “fare una passeggiata”.  Bene, anche in questa gita di fine maggio, la Meraviglia è stata mia amica fedele e compagna di viaggio.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=MPfIXbajCwU&list=UUw2QSY94xzqUzaPGZzgv2OQ[/youtube]

Parto per le mie montagne la mattina presto, e mi riservo di scegliere la meta durante il viaggio in macchina. Avendo  maggio portato pioggia e grandine pomeridiane, la meta non può esser troppo lontana e la scelgo a seconda di dove le nuvole sembrano più recalcitranti a sostare e rade. Imbocco la Val Susa e opto per la parte sud: dunque,ancora una volta, Parco Orsiera Rocciavrè! D’altra parte, con la neve ancora in via di scioglimento, questo parco a due passi da Torino è un piccolo paradiso, con i suoi laghi, fiumi e boschi incantati, e  con tanti anfratti e valloni ancora da scoprire.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=u6TAyXn00gU[/youtube]

La strada che sale da Villarfocchiardo a Certosa di Montebenedetto è ripida rapida?. Decido di fermarmi presso l’alpeggio di Alpe di Fumavecchia a 1400m sul livello del mare dove un belare incessante mi conforta: non sarò solo! Oltre alle simpatiche caprette mi tiene compagnia un intenso vociare di uccellini. E qui la Meraviglia inizia a montare: possibile che bastino 50Km per arrivare in un posto tanto idilliaco? Dove invece che motori e rumori elettrici  prendono vita fruscii di foglie e squittii di pettirosso? Sì. A Torino basta davvero  poco per arrivare in luoghi di bellezza “violenta”.  E io, avido, ne godo!

Il boschetto verdeggiante mi asseconda , seguendo i frequenti tratti distintivi di sentiero dei franchi, che risulta conquistato dalla vegetazione. Il sentiero a mezzacosta mi porta in circa 40 minuti al rifugio Amprimo, in Val Gravio. Da qui si gira a sinistra e si ripercorre il lungo vallone che, salutati i boschi, si fa più brullo e pendente. Il culmine si raggiunge in un scenico Lago Rosso, a 1900 m di altezza con Cristalliera, Rocciavrè e soci che salutano magnanimi l’escursionista ammaliato da cotanta bellezza. Perlomeno, così è come mi sento io.

Dopo un po’ di foto, l’incontro con una marmotta e comparse di sole, ripiego di buona lena verso il colle del vento, a picco sopra il lago. Poco prima di giungervi, del pietrame cade a pochi metri da me. Colpevoli, 5 stambecchi magnifici che si confondono tra le rocce. Placidi a dir poco, brucano sdraiati come nobili romani nel loro habitat naturale. Divini.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=ouFXNgSlARc&list=UUw2QSY94xzqUzaPGZzgv2OQ[/youtube]

Raggiunto il colle salgo sol monte Muretto(2277) per poi volare sulla cresta fino a Pian dell’Orso. Ormai conscio della mia giornata baciata dalla fortuna, la discesa diventa per me trasognante, tutta vissuta  a bearmi della mia gioia. Da Pian dell’Orso, cammino su un prato di violette prima di completare il mio anello e tornare alla mia vettura. Saluto caprette e vitelli che pascolano felicemente e rincaso, rigenerato e meravigliato alle pianure. Che meraviglia di terra: che meraviglia, le nostre alpi!!!

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=xh30gYizUjU&list=UUw2QSY94xzqUzaPGZzgv2OQ[/youtube]

8 commenti su “Incessante Meraviglia Alpina”

  1. A pian dell’Orso ci sono stata pure io quest’inverno, quando la neve era già molliccia, e si potevano evitare le ciaspole.L’anello suggerito da Robi è davvero una bellissima gita, bando alla pigrizia e zaino in spalla, che l’estate è ormai arrivata e in Val di Susa spopolano simpatiche marmotte, scoiattoli e leprotti nel bosco 🙂

    Rispondi
  2. Hai proprio ragione Robi: basta allontanarsi 50 km da Torino per essere accolti da paesaggi mozzafiato. Io personalmente non riesco più a correre in città.. prediligo sentieri solitari seppur in salita purché immersi nel labirinto di un bosco.. per poi saltare di radice in sasso, usare i tronchi degli alberi per frenare la discesa e inspirare meraviglia ad ampi polmoni che il fiato serve e il cuore chiede ossigeno a secchiate e la mente necessita di volare..

    Rispondi

Lascia un commento