NO TAV: i Cittadini di cui andare Fieri

La gestione dell’affare Treno ad Alta Velocità Torino-Lione è un esempio sintomatico della distanza tra cittadini e Stato. E’ ovvio che le proteste non possono esser tutte ascoltate e che la democrazia necessariamente scontenta qualcuno. Il problema specifico della gestione da parte dello Stato di quest’opera sta nel fatto di aver pensato di non dover fornire alcuna spiegazione per un opera che da trent’anni è osteggiata da migliaia di cittadini che, non avendo un interlocutore che dati alla mano, gli spieghi i benefici di un opera dispendiosa e dalla dubbia utilità, restano della loro idea che sia una Gigantesca presa in giro . Cittadini NO TAV che, dopo trent’anni, domenica hanno ancora dimostrato di non essersi stancati nonostante la pioggia, il freddo ma soprattutto nonostante un incredibile campagna mediatica atta a distruggere il movimento e il pesante trattamento subito da citttadini impegnati di cui lo Stato dovrebbe andar fiero. E invece no. Perchè ci sono interessi di cittadini che valgono di più, evidentemente.

E questo non ascoltare persone in buona fede che volonmtariamente si immolano per una causa che sentono loro, che rende adesso sempre più attuale il movimento NoTav. Nel momento in cui le scuole crollano, si chiudono gli ospedali, si pagano salati i ticket sui controlli sanitari e le scuole non hanno più i fondi, perchè mai dovrebbe esser così folle osteggiare la costruzione di un tunnel di 50 e passa Kilometri bucando montagne piene di Uranio e Amianto, in una valle dove peraltro la linea ferroviaria già c’è ed è pesantemente sottoutilizzata. Un’opera che era stata concepita quando il mercato era al boom, 30 anni fa, e che invece che aumentare esponenzialmente come previsto, e semplicemente diminuito. Rendendo completamente inutile un opera da decine ed decine di miliardi di cui nessun cittadino ha mai sentito la necessità se non chi doveva speculare su quest’opera.

Con questo post volevo ringraziare sentitamente il Cuore di questa gente, di tutte le età. Ragazzini di 10 anni come anziani di 80. Tutti determinati a prender freddo a faticare, a unirsi per una battaglia civile che è una battaglia della civiltà contro il sopruso. E non stupiamoci se non c’è nessuna fiducia in partiti politici che in teoria dovrebbero essere i rappresentanti del popolo ma che, finchè non sono stati messi contro un muro, han fatto i loro comodi. La credibilità si conquista in anni di buone azioni, ma basta un attimo per distruggerla. La nostra classe politica, con questo agire cieco alle richieste del popolo, ha perso credibilità perchè ha rifiutato di dialogare.

E adesso non pianga se il popolo non vuole più dialogare con lei.

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