Ciaspole in valle dell’Orco – Parco del Gran Paradiso
La scelta del trekking di questo week end di inverno è nientepopòdimeno che il Parco del Gran Paradiso, parte piemontese: la Valle dell’Orco. Il rifugio Noaschetta è a metà tra un rifugio e un bivacco. Gode di immensi lussi quali splendida stufa in ghisa e luce elettrica oltre che una riserva di legna insestinguibile. Ci sono una dozzina abbondante di posti. Siamo stati fortunati con il meteo. Ha nevicato mercoledì e giovedì come potete vedere dalla mia inscursione settimanale.
La neve era nuovamente intonsa sabato quando io Ambra, Attilio e Wael, un dentista egiziano, abbiamo riaffrontato i pendii settentrionali della Valle dell’Orco.
Ecco a voi il comfort del rifugio Noaschetta!
Questa valle è famosissima tra gli scalatori per le sue pareti di granito incredibili e devo dire che sono godibili anche da semplice escursionista. A volte sembrava di esser sotto le tre cime di Lavarredo nelle dolomiti! Per andare in valle dell’orco bisogna prendere la tangenziale per caselle e uscire alla uscita numero 3 dove c’è segnalato il Parco del Gran Paradiso. Si segue la statale attraversando Rivarolo, Cuorgnè, Pont e poi si infila la valle: Sparone Locana e infine Noasca. Da qui ci sono diverse opzioni. Noi partiamo da oltre i tornanti e attraversando belle borgate montane, un bosco di betulle, pini e noccioli arriviamo infine al bel rifugio.
Il tramonto ci lascia senza fiato!! Come si può immaginare facilmente da queste immagini!!
La notte ci avvolge ma le coperte non ci ospiteranno prima di una lauta cena a base di leccornie prelibate nonschè irripetibili (da ricordare la famosa zuppa all’Attilio). Il giorno seguente partiamo verso la valle di Noaschetta: magnifica e selvaggia. Piena zeppa di camosci che zampettano un po’ ovunque.
Per Wael è la prima volta(vive in Arabia!) e si ferma a fotografare l’acqua come fossero colate di diamanti e oro. In effetti fa riflettere la stupenda bellezza del torrente che ci accompagna nella nostra gita in questo Parco fantastico: la valle dell’Orco è veramente selvaggia e speciale. Per Wael non è facile camminare con le ciaspole e presto non ha più energie per continuare. Poco male. La gita è stata fantastica e il ritorno in città ci ritrova rigenerati come sempre accade dopo qualche ora spesa nelle nostre, meravigliose, montagne!