Anno di grazia 2006,
finita la triennale mi prendo 2 mesi di pausa da tutto e parto per il mondo. Un viaggio che mi darà molto più di quello che mi aspettavo. Mi aprirà al Viaggio, inteso come scoperta del diverso che si annida anche dentro di me. Vivendo contesti diversi scoprirò meglio me stesso in un never ending journey come dice Obama che mi appassiona sempre più.
Ma ancora non lo sapevo. Ero partito con neglio occhi l’Himalaya. Un’avventura da solo con uno sherpa verso una montagna altissima e un viaggio verso l’ignoto. E così è stato. 14 giorni di trekking. Io e Passang, da soli con i nostri 25 Kg di zaino. Immersi nelle bellezze infinite delle valli Himalayane popolate e vive. Vivissime. Piene di bambini scalzi, di muli e di occhi ridenti. Pieni di splendidi tramonti e cascate incredibili. E poi i ghiacciai e le vette. Inarrivabili. Ma non voglio preannunciarvi niente.
Buona visione.
Avvicinamento 1
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Avvicinamento 2
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Attacco alla vetta
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e si… non c’è l’abbiamo fatta. Troppo ripido.
… e pensare che quando la stavo pianificando, mesi prima, il destino era già segnato. Il tempo era splendido. La forma anche. L’altitudine non mi dava noia e tutto era perfetto. Semplicemente senza un attrezzatura da montagna ben più considtente dei nostri cordini gli ultimi 200 metri non erano fattibili.
Questa “inutile” oltre che fallita scalata resta uno dei momenti più felici della mia vita.
W le Montagne, W la Natura, W la Vita.
trekking alps